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Moltissimi sono i telescopi che da terra e dallo spazio stanno osservando 3I/Atlas, il terzo oggetto interstellare conosciuto ad attraversare il nostro sistema solare. Ben dodici strumenti della Nasa hanno catturato ed elaborato immagini della cometa fin dalla sua scoperta. La cometa è anche protagonista della Apod della Nasa di oggi, realizzata dall’italiano Rolando Ligustri

3I/Atlas fotografata da Terra. Crediti: Rolando Ligustri
Le immagini a oggi più ravvicinate della cometa sono quelle scattate dalle sonde spaziali della Nasa in orbita attorno a Marte. All’inizio di quest’autunno, infatti, 3I/Atlas è passata “vicino” a Marte – a una distanza di 30 milioni di chilometri – ed è stata osservata sia dal Mars Reconnaissance Orbiter (Mro), che ha catturato alcune delle immagini più dettagliate della cometa, sia dall’orbiter Maven (Mars Atmosphere and Volatile Evolution), che ha acquisito immagini ultraviolette che aiuteranno gli scienziati a comprenderne la composizione. Nel frattempo, il rover Perseverance ha ottenuto un debole scorcio della cometa dalla superficie marziana.

Immagine composita all’ultravioletto degli atomi di idrogeno che circondano la cometa 3I/Atlas, scattata il 28 settembre 2025, pochi giorni prima che la cometa raggiungesse il punto di massima vicinanza a Marte, da uno strumento della sonda spaziale Maven. L’immagine mostra l’idrogeno emesso da diverse sorgenti: la cometa (punto debole all’estrema sinistra), l’idrogeno proveniente da Marte (emissione luminosa a destra) e l’idrogeno presente tra i pianeti (emissione debole al centro). Lo spettrografo di Maven è riuscito a distinguere l’idrogeno della cometa dall’idrogeno interplanetario e marziano utilizzando una modalità speciale per separare ciascuna fonte in base alla sua velocità. L’emissione di idrogeno dalla cometa è limitata alla posizione della cometa nel cielo, motivo per cui è piccola e rotonda invece che estesa. Crediti: Nasa/Goddard/Lasp/Cu Boulder
Alcune missioni di eliofisica della Nasa hanno la capacità unica di osservare aree del cielo vicine al Sole, permettendo così di seguire la cometa 3I/Atlas mentre passava “dietro” il Sole rispetto alla Terra, situazione che rende impossibili le osservazioni con i telescopi terrestri. Lo strumento Stereo (Solar Terrestrial Relations Observatory) della Nasa ha catturato immagini dall’11 settembre al 2 ottobre, mentre la missione Soho (Solar and Heliospheric Observatory), condotta congiuntamente da Esa e Nasa, ha osservato la cometa dal 15 al 26 ottobre. Le immagini della missione Punch (Polarimeter to Unify the Corona and Heliosphere), lanciata all’inizio di quest’anno, hanno rivelato la coda della cometa durante le osservazioni dal 20 settembre al 3 ottobre.

Una debole immagine della cometa 3I/Atlas osservata dalla missione Soho tra il 15 e il 16 ottobre 2025. La cometa appare come un leggero chiarore al centro dell’immagine. Crediti: Osservatorio Lowell/Qicheng Zhang
Nonostante le precedenti osservazioni e scoperte di migliaia di comete, questa è la prima volta che le missioni di eliofisica della Nasa hanno osservato intenzionalmente un oggetto proveniente da un altro sistema solare.
Anche le sonde spaziali Psyche e Lucy, attualmente in viaggio verso varie destinazioni per studiare diversi asteroidi nel Sistema solare, sono riuscite a osservare 3I/Atlas. L’8 e il 9 settembre, Psyche ha acquisito quattro osservazioni della cometa in otto ore da una distanza di 50 milioni di chilometri. Queste immagini aiuteranno gli scienziati a perfezionare la traiettoria della cometa. Il 16 settembre, Lucy ha scattato una serie di immagini da una distanza di 240 milioni di chilometri. L’unione di queste immagini fornisce dettagli sulla chioma e sulla coda della cometa.
Ricordiamo che è stato Atlas (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), in Cile, a scoprire l’oggetto interstellare il 1° luglio. Più tardi, nello stesso mese, la cometa è stata osservata dal telescopio spaziale Hubble. Ad agosto, sia il James Webb che Spherex (Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization and Ices Explorer) hanno catturato immagini.

La fotocamera HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA ha catturato questa immagine della cometa interstellare 3I/Atlas il 2 ottobre 2025. Al momento dello scatto, la cometa si trovava a circa 30 milioni di chilometri dalla sonda spaziale. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/university of Arizona
La cometa 3I/Atlas raggiungerà la massima vicinanza alla Terra venerdì 19 dicembre, a 270 milioni di chilometri, quasi il doppio della distanza tra la Terra e il Sole. La sonda spaziale della Nasa continuerà a osservare la cometa durante il suo viaggio attraverso il sistema solare, che la porterà a superare l’orbita di Giove nella primavera del 2026.
Fonte:
Media Inaf – Il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, apubblicato il 21/11/2025 su www.media.inaf.it
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