

Biologo e genetista di fama internazionale, è stato tra i fondatori e referenti scientifici di Festa di Scienza e Filosofia e cittadino onorario di Foligno.
Il direttore Mingarelli: “Lascia una grande eredità culturale e scientifica”
Domenica 20 luglio, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare, all’età di 84 anni, il professor Edoardo Boncinelli. Laureato in Fisica, presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi sull’elettronica quantistica, è stato un biologo e genetista di fama internazionale. Nel 1985 ha scoperto, insieme ai collaboratori dell’Istituto di Genetica e Biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, i geni omeotici, o geni architetto, che progettano e controllano, a livello embrionale, il corretto sviluppo del corpo umano. Nel 2011 il Corriere della Sera, in occasione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, ha incluso la sua scoperta tra le dieci, prodotte da ricercatori italiani, da ricordare nella storia d’Italia. Ha ricoperto importanti incarichi di direzione della ricerca nell’ambito del C.N.R. e dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano, è stato Direttore della S.I.S.S.A., la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, di Trieste.
Dopo gli anni della ricerca attiva, Edoardo Boncinelli, che si autodefiniva “ribelle esorbitatamente disciplinato” non ha rinunciato a dare il suo contributo; ha insegnato presso le facoltà di Scienze e di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli “Federico II” ed anche presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha collaborato con il Corriere della Sera e con la rivista Le Scienze. Ha ricevuto la Laurea Magistrale honoris causa in Scienze Filosofiche all’Università di Palermo.
Edoardo Boncinelli ha svolto, accanto alla ricerca scientifica e all’insegnamento, una imponente attività di diffusione e di divulgazione della cultura scientifica e di attivissimo saggista. Brillante autore di numerosissimi libri di divulgazione scientifica, una delle sue opere, “L’anima della tecnica” del 2006, ha vinto il premio letterario Merck Serono, dedicato a saggi e romanzi che rendono la cultura scientifica accessibile anche ai meno esperti.
Ha avuto molteplici rapporti con l’Umbria, sia con la città di Spoleto che con quella di Foligno. Nel caso di quest’ultima sono state numerose le occasioni di incontro e confronto, soprattutto nell’ambito di iniziative e attività realizzate dal Laboratorio di Scienze Sperimentali: la partecipazione al Convegno sulla didattica delle discipline scientifiche, organizzato dal Laboratorio di Scienze Sperimentali nel 2005; e poi l’adesione e il sostegno alla grande idea di ‘Festa di Scienza e di Filosofia – Virtute Canoscenza”, della quale è stato uno dei fondatori, un convinto sostenitore e uno dei referenti scientifici, insieme a Giulio Giorello, Roberto Battiston, Silvano Tagliagambe, Massimo Arcangeli. Era socio onorario del Laboratorio di Scienze Sperimentali e cittadino onorario di Foligno. Così come è stato grande animatore e sostenitore del “Futura Festival” di Civitanova Marche, manifestazione gemellata con “Festa di Scienza e Filosofia”.
“È stato uno dei più autorevoli scienziati del XX secolo, un grande docente, un divulgatore e saggista scientifico di spessore culturale elevatissimo – ha commentato il direttore del Laboratorio folignate, Pierluigi Mingarelli -, ma anche una persona di grande umanità, dote che lo ha fatto diventare amico di tutti. Aveva la spiccata capacità di rendere semplici, con le sue spiegazioni e, molto spesso, le sue battute ricche di straordinaria ironia, anche gli argomenti più difficoltosi che descriveva con pochissime parole. Lascia una grande eredità culturale e scientifica nella ricerca, nell’insegnamento, nella diffusione della cultura scientifica. Dado, il suo nomignolo che da bambino si era dato da solo, lascia anche un grande vuoto in chi ha avuto il piacere e la ricchezza di averlo conosciuto e averci collaborato: quella di un genio che regalava nelle sue conversazioni grandissimo piacere, ma anche un genio che avvicinava bambini, giovani e adulti alle bellezze della scienza. È venuto meno il contatto diretto, ma non sarà mai dimenticata un’esperienza indimenticabile di vita, di stimoli culturali e di profondissima umanità”.